Francesco Bellandi

ID 16478

Montechiaro (Mantova) 1841-1905

Maestro elementare e volontario garibaldino

Nasce a Montechiaro nel distretto di Castiglione delle Stiviere, dal 1876 Montichiari in provincia di Brescia, il 10 settembre 1841 da Carlo e Maria Poli.
Consegue il diploma magistrale a 18 anni ed è assunto dal Comune di Montechiaro (allora la scuola primaria era gestita dell’Amministrazione Comunale) nel 1861. Come documentato da lettera autografa chiede, nel maggio 1866, l’aspettativa dall’insegnamento al Comune di Montechiaro, “chiamato da un sacro e impreteribile dovere”, per unirsi al “corpo dei Volontari per combattere le ultime battaglie della patria indipendenza”. Si arruola ventiquattrenne come volontario nei Cacciatori delle Alpi (le truppe di Garibaldi impegnate nella Terza Guerra d’Indipendenza) e viene incorporato il 24 maggio 1866 nel 5° Reggimento, 1° Basttaglione, 2^ Compagnia, insieme al fratello diciassettenne Giuseppe (1849-1904).
Congedato dopo la campagna militare, culminata con la vittoria di Bezzecca il 21 luglio 1866 (descritta nelle lettere ai famigliari), riprende l’insegnamento elementare a Montechiaro.
Così ricordavano Francesco Bellandi, uomo del suo tempo, i nipoti, attingendo ai racconti del figlio Nino: il maestro sentiva il bisogno di migliorare l’istruzione di base dei cittadini (l’Italia ancora nel XIX secolo era semianalfabeta) con strumenti idonei per elevare anche di poco il sapere del popolo. Il nostro garibaldino, vedeva nei suoi giovanissimi alunni i cittadini di domani che avrebbero potuto un giorno chiedergli conto di quanto avesse fatto per elevare la qualità dell’insegnamento.
Fonda allora la Biblioteca Circolare Comunale: è il 1884. Pensiamo un po’: è l’epoca dei cosiddetti autodidatti. Un giovane sveglio di mente con la scuola pubblica ancora limitata, con la povertà diffusa, cerca di elevarsi culturalmente: uno dei mezzi che gli offre la scuola è appunto la biblioteca. Nel 1894 il Ministro della Pubblica Istruzione conferisce al maestro Francesco Bellandi la medaglia di bronzo “per gli efficaci e zelanti servizi prestati a pro della istruzione e dell’educazione del popolo”.
Francesco Bellandi ebbe tre figli: Daniele, commerciante; Giovanni (“Nino”), segretario comunale; Leopoldo, diplomato maestro elementare come il padre. Una tragedia (così la descrive “papà Francesco” nei suoi scritti) doveva affliggerlo negli ultimi anni di vita. Il terzogenito Leopoldo, in servizio militare a Capua all’inizio del 1898, ragazzo ventenne di viva intelligenza, muore per una polmonite fulminante. Francesco ha 57 anni. Ha notizia telegrafica della malattia del figlio. Quando arriva a Capua in treno (quasi due giorni di viaggio) Leopoldo è già morto. Toccanti le note nel suo diario del ritorno a casa senza il suo Poldino (costa troppo il trasporto della salma dalla Campania). L’acutissimo dolore non dà scampo a papà Francesco. Insorgerà ben preso un’ulcera gastrica, ai tempi inoperabile, che alla vigilia della pensione dall’insegnamento lo porterà a ricongiungersi al suo amato Poldo, il primo dicembre 1905, nella casa avita di Montichiari.

Note a cura del pronipote e omonimo Francesco Bellandi

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Francesco Bellandi con la moglie e i figli

Francesco Bellandi con i suoi alunni

Il documento di richiesta di aspettativa, scritto dal Maestro Francesco Bellandi due giorni prima dell'arruolamento al seguito di Garibaldi, riporta testuali parole: "Onorevole Giunta Municipale Il sottoscritto chiamato da un sacro e impreteribile dovere si è arruolato nel corpo dei Volontari per combattere le ultime battaglie della patria indipendenza. Nel dare di ciò notizia, com’è suo debito, a Cod.a Onorevole Giunta, lo scrivente non crede di peccar di presunzione esprimendo la fiducia, che la medesima On.e Giunta, ispirandosi come è solita al noto suo patriottismo, vorrà usare tutti i riguardi possibili verso chi non per altro lascia il suo ufficio che per correre ad accrescere le file dei difensori della Patria. Montechiaro sul Chiese, 22 Maggio 1866 Bellandi Francesco Maestro com.e"

Il 15 ottobre 1897 Il re Umberto I, presidente Onorario del Comizio Centrale Romano dei Veterani delle guerre risorgimentali, nomina Francesco Bellandi a socio effettivo categoria 1866 Matricola N° 418. Nel riquadro è presente anche la medaglia ricevuta da Bellandi dal Ministero dell'Istruzione per i meriti nell'educazione